Dito a martello

Il dito “ en griffe”

Il dito “en griffe”, dito a martello, rappresenta senza dubbio un problema molto frequente nelle donne di ogni età.

La deformità è rappresentata da un incurvamento della inter - falangea  prossimale, della inter-falangea distale o, come nel dito a “collo di cigno”, di entrambe le articolazioni (con vettori opposti, uno in flessione, uno in estensione). La patologia è legata, anche in questo caso, ad alterazioni meccaniche del piede con eccessiva tensione a livello degli apparati capsulo legamentosi e tendinei. Nella maggior parte dei casi fa parte di una serie di deformità dell’ avampiede (associazione ad alluce valgo, lussazioni metatarso-falangee).

Le strutture sensibili sono rappresentate quasi esclusivamente dai tendini flessori ed estensori. Non si evidenziano piani internervosi importanti

Affrontando il problema dal punto di vista mininvasivo, il dito a martello è un dito che “non funziona più”, non svolge più la sua funzione motoria e causa altresì dolorose callosità da sfregamento con le calzature. Con la tecnica mininvasiva si decide non di ripristinare la funzione anatomica ma di dare al dito una forma fisiologicamente adatta ad essere “contenuto in una calzatura”. Questo concetto può apparire strano ma è quello che i pazienti chiedono nella maggior parte dei casi. In effetti anche con le tecniche più convenzionali (amputazione della testa della falange prossimale, artrodesi interfalangea prossimale, pan artrodesi) non si ripristina la funzione del dito ma si tenta di eliminare il dolore e l’ impingement con le calzature. Ecco che la mininvasiva permette tutto questo con gesti semplici e più veloci.